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Perché la progettazione nel sistema sottofondo è importante?
Un focus sulla fase progettuale per l'area sottofondo
Progetti
21 Dicembre 2018
Progettazione nel sistema sottofondo: perché è importante?
Sappiamo davvero cosa comporta la progettazione quando si focalizza tutto ciò che c’è sotto il pavimento che vediamo?
Proviamo a pensare al momento in cui si studiano le fondamenta creare per una nuova casa. Quali considerazioni preliminari devono essere fatte?
– Su che tipologia di terreno si ergerà la struttura?
– Come devono essere realizzate le fondamenta e da cosa saranno composte?
– Che tipo di esigenze avrà la casa? Quali le prestazioni energetiche che dovrà raggiungere e le caratteristiche che dovrà possedere?
Le stesse considerazioni possono essere riportate nell’area del sottofondo, che inizia dopo la platea o il solaio e termina prima della posa del rivestimento finale.
Ecco un elenco dei cinque fondamentali aspetti che devono essere curati durante la fase progettuale di un sistema sottofondo:
1. Spessore a disposizione
Parte tutto dallo spessore a disposizione. Si tratta del componente essenziale per far sì che lo studio inizi con la consapevolezza del margine all’interno del quali si svilupperà il progetto.
2. Tipologia di supporto a disposizione
La presenza di un supporto latero cementizio, in legno, in stabilizzato, condiziona profondamente la scelta degli elementi da eleggere. Un esperto potrà aiutare in una corretta valutazione della tipologia del supporto e della sua capacità di carico.
3. Contesto in cui verrà installato il sistema
Il sistema dovrà essere progettato in funzione della tipologia di costruzione, ovvero se si tratta di una nuova realizzazione, o un restauro. Se si considera una nuova realizzazione, la situazione ideale è quella in cui il sistema sottofondo viene progettato assieme all’edificio nel suo complesso. Questo darà modo al progettista di poter predisporre l’abitazione al raggiungimento di tutti i comfort desiderati di tipo termico o acustico, prevedendo già gli spessori necessari. Nel caso invece di un restauro, la progettazione dovrà partire considerando un’analisi dello stato attuale. Nelle situazioni in cui il restauro avviene in un edificio antecedente agli anni ’90, spesso la criticità principale che la progettazione deve considerare è legata al fatto che precedentemente agli anni Novanta, il massetto aveva un spessore molto ridotto ed era funzionale quasi esclusivamente a rappresentare uno strato di supporto alla pavimentazione finale.
4. Bisogni di tipo termico-acustico
Gli obiettivi legati al comfort abitativo desiderati dal cliente finale o dall’ente interessato alla ristrutturazione sono da rilevare e identificare prima dell’inizio della progettazione. Potrebbe esserci infatti la necessità o la richiesta di un elevato coefficiente di isolamento termico, oppure un alto dato di conducibilità termica, nel caso di presenza di un impianto radiante.
5. Tipologia di rivestimento finale
La composizione, lo spessore, la dimensione del rivestimento finale sono da sottoporre all’attenzione fin dal primo istante. Non solo: il pavimento poserà su un impianto radiante? Da questi quesiti si può dedurre che fin dal primo momento della progettazione tutte le caratteristiche della pavimentazione sono necessarie. Un pavimento infatti realizzato in ceramiche potrà avere spessori ed esigenze differenti rispetto ad uno in legno, oltre che essere predisposti o meno alla funzione di massa di dispersione grazie all’impianto radiante.
Nessun dettaglio deve essere trascurato dai progettisti per garantire al cliente un progetto di qualità.
I rischi di una mancata corretta progettazione possono essere anche gravi e compromettere la stabilità del sistema, causando nel medio-lungo termine disagi in termini di prestazioni termo-acustiche e conseguenti possibili interventi costosi.
Tutta la fase analitico-progettuale descritta attraverso i cinque punti può quindi essere riassunta con un termine: prevenzione.
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